VI Domenica di Pasqua – 14 maggio 2023

di | Maggio 13, 2023

VI Domenica di Pasqua

14 maggio 2023

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (14,15-21)

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

 

Avviandoci verso la conclusione del tempo di Pasqua che avrà come culmine la Pentecoste, il Vangelo di oggi – seguito di quello di domenica scorsa – ci parla dello Spirito sottolineandone non solo la sua identitàSanto, quindi non banalizzabile, è riconducibile a Gesù –il primo e altro Consolatore- e al Padre che ce lo ha donato), ma anche definendo la sua funzione. Questo ci permette di comprendere meglio come agisce anche in noi! Prima di tutto è definito Paraclito, parola di difficile traduzione per cui è rimasto -traslitterato- nella traduzione italiana come è nel greco originario. Lo possiamo tradurre come Avvocato, Difensore, Consolatore… Essendo in continuità con il Cristo (l’altro Paraclito appunto) possiamo capirne meglio la sua azione rifacendoci  alla vita di Gesù, per questo possiamo prendere il brano dell’adultera (condannata ad essere lapidata perché scoperta in flagrante). Gesù (=lo Spirito) non la condanna (avvocato); costringe l’accusatore ad uscire allo scoperto e a riconoscersi non adatto a condannare (difensore); consola la donna e, senza negare quanto aveva fatto, la ama in quanto persona e così le permette di riscattarsi dalla sua situazione (consolatore)! Quando nel nostro spirito accogliamo e lasciamo agire lo Spirito Paraclito siamo capaci anche noi, nel nostro tempo e nelle situazioni che si presenteranno a noi, di avere lo stesso Spirito del Cristo nell’affrontarle.

Ma è anche precisato che è spirito della Verità, altra funzione in continuità con quella del Cristo (già domenica scorsa lo abbiamo definito come Via, Verità e Vita), una verità che non si identifica con un ideale astratto e valido per tutti i tempi, ma come un fedeltà che manifesta sempre come benevolenza, e bontà, e quindi è capace di fare chiarezza nella vita conducendo ad una libertà che apre alla vita. Possiamo qui ricordare per esempio l’episodio dei discepoli di Emmaus, quando al loro triste racconto, Gesù che si è accostato a loro, offre loro una prospettiva differente con cui leggere gli stessi eventi, conducendoli a riconoscere che ha saputo scaldare il loro cuore. La verità che così emergeva dai fatti ha saputo ridare vita alla loro esistenza, sono così ritornati a Gerusalemme dove hanno incontrato gli altri apostoli che hanno anche loro riconosciuto la presenza del Cristo vivo nella loro vita. Così si capisce anche l’affermazione del vangelo di oggi: voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete”.

Nel nostro contesto dove è più facile accusare che difende, divulgare fake news piuttosto che sviluppare informazioni che rispettano e danno la vita, lasciarci ispirare da questo Spirito Paraclito e della Verità, ci permette di svolgere una funzione estremamente importante per edificare un mondo migliore per tutti!

 

PREGHIERE DEI FEDELI

Gli apostoli e i primi discepoli predicavano e compivano molti segni che suscitavano gioia nelle persone, e così i popoli accoglievano la Parola di Dio e il dono dello Spirito. Tutto ciò con il passare dei secoli rischia di affievolirsi a causa della nostra sempre più debole fede. Perché sull’esempio di Gesù, noi e la Chiesa possiamo accogliere l’Amore del Padre per tornare a compiere cose grandi. Preghiamo.

Signore, come la prima comunità di Samaria seppe accogliere la tua Parola attraverso Filippo, anche noi qui riuniti nel tuo nome, intorno alla mensa della Parola e dell’Eucarestia, fa’ che possiamo anche noi accogliere e ascoltare il tuo Vangelo con la mente e con il cuore per metterlo in pratica. Preghiamo.

Caro Gesù, noi diciamo di amarti ma fatichiamo ad imitare il tuo stile di vita, in particolare nell’“amare il prossimo come tu ci hai amato”. Possa crescere in noi la capacità di accorgerci e di saper aiutare i fratelli e le sorelle in difficoltà, sia quelli vicini a noi, sia coloro che sono in terre lontane. Preghiamo.

Nel giorno della festa della mamma, Signore, ti affidiamo tutte le mamme, quelle vicine a noi e quelle che sono già accanto a te. Esse sono tue collaboratrici nel diffondere la vita e nel condurci alla tua gioia. Per loro preghiamo.

Signore, ti preghiamo per i governanti della terra, troppo preoccupati ad alzare muri e a difendere i propri interessi con le armi che a costruire ponti di dialogo e di pace. Perché sappiamo scegliere politici che edificano la fratellanza e la giustizia. Preghiamo.

Signore, le nostre città ci appaiono sempre meno sicure e più violente. Con la forza del tuo Amore aiutaci ad abbandonare l’indifferenza e ogni intenzione cattiva, per lasciare invece spazio all’accoglienza, alla solidarietà, alla vicinanza e alla condivisione. Preghiamo.