In questo Tempo di attesa e trepidazione tutti noi ci facciamo un’unica voce che implora cambiamenti politici e sociali, che vorrebbe farci uscire da un’accettazione dei fatti e da scelte operate in passato che non parlano più al nostro mondo, ai nostri giovani, perché incapaci di smuovere con credibilità, creatività e soprattutto con Novità i cuori e le coscienze, ovunque esse siano o qualunque credo esse professino. Sentiamo il coro unanime che si leva, infinite voci che implorano un cambiamento profetico. A tutti arrivi la certezza che noi, ognuno di noi, siamo i personaggi della storia della Salvezza. Noi siamo lo sguardo determinante del futuro che ci attende!
Dovremmo avere la forza di spalancare, al momento opportuno, il tempo della nostra vita al Messia, relativizzando il nostro stile di vita, la nostra cieca stabilità, il nostro modo di vivere che non guarda più accanto. Se vogliamo essere portatori di quella Presenza capace di scuotere, di risvegliare, di far volare ali di pace, dobbiamo inevitabilmente scoprire “la gravidanza” che è in noi, apportatrice di Novità viva e vogliosa di venire alla luce. Per essere nuovo inizio di pace da alitare sul nostro mondo, crediamo con forza che siamo chiamati a vivere per sorprendere. Siamo carne di un Annuncio straordinario: crediamoci! Il mondo cambierà se la nostra concretezza, il nostro quotidiano mostrerà con convinzione che siamo annuncio di Salvezza universalmente accessibile. Un grande teologo del XX secolo, Dietrich Bonhoeffer, scriveva che «Dio ci viene incontro non soltanto come un “tu”, ma anche come un “quello”. “Quello” che devo ancora fare per il mondo e per gli altri. “Quello” che i poveri giustamente attendono. “Quello” che non abbiamo ancora sistemato per i migranti e rifugiati. “Quello” che non abbiamo ancora organizzato per la pace, soprattutto quella che dipende da noi. “Quello” che non abbiamo ancora avviato per chi dorme per strada. È vero: Dio ci viene incontro non soltanto come un “tu”, ma anche come un “quello”. “Quello” che soltanto emergerà nella storia quando romperemo con la dittatura di non-vita dell’indifferenza e dello scarto».
A tutti voi Buon Natale di consolazione, buon Natale di pazienza, buon Natale da figli e figlie di Stupore che siete!
Agostino