Natale del Signore
25 dicembre 2023
Dal vangelo secondo Luca (2,1-20)
1Avvenne che in quei giorni uscì un decreto di Cesare Augusto che ordinava di censire tutta la terra abitata. 2Questo fu il primo censimento e avvenne quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, quindi, poiché era della casa e della discendenza di David, sali dalla città di Nazaret in Galilea alla città di David chiamata Betlemme in Giudea, 5per farsi censire insieme a Maria, la sua fidanzata, che era incinta. 6Ora, avvenne che mentre essi erano là, si compirono i giorni in cui ella doveva partorire. 7Partorì quindi il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo adagiò in una mangiatoia, perché non c’era spazio per loro nell’alloggio.
8In quella stessa regione c’erano pastori accampati all’aperto, che durante la notte vegliavano a guardia del loro gregge. 9Ed ecco, un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li circonfuse di luce, ed essi furono presi da grande paura. 10Ma l’angelo disse loro: «Non abbiate paura: ecco, vi annuncio una lieta notizia, una grande gioia che sarà per tutto il popolo, perché oggi nella città di David è stato partorito per voi un salvatore, che è il Cristo Signore. 12E questo sarà per voi il segno: troverete un neonato avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia». 13E improvvisamente si unì all’angelo una moltitudine di schiere celesti che cantavano le lodi di Dio e dicevano:
14«Gloria a Dio negli spazi più alti e pace sulla terra
tra gli uomini a cui manifesta la sua benevolenza!».
15E avvenne che, quando gli angeli se ne furono andati via da loro verso il cielo, i pastori presero a dirsi l’un l’altro: «Su, andiamo fino a Betlemme, e vediamo la realizzazione di questa parola che il Signore ci ha fatto conoscere». 16E andarono in gran fretta e trovarono Maria e Giuseppe e il neonato adagiato nella mangiatoia. 17Dopo aver visto, poi, riferirono le parole che erano state loro dette su questo bambino. 18E tutti quelli che udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. 19Intanto Maria conservava tutte queste parole mettendole a confronto nel suo cuore. 20Poi i pastori tornarono indietro cantando la gloria e le lodi di Dio per tutte le cose che avevano udito e visto, secondo quanto era stato loro annunciato.
Ritengo che per la maggior parte di voi il Natale non è una novità, e forse per alcuni è anche una delle rare occasione per entrare in chiesa e sentire commenti sulla vita di Gesù. Le esortazioni su come vivere questo momento le abbiamo sentite anche dal papa oggi, esortazioni a non fare del Natale un momento consumistico, ma di attenzione allo stile di Dio stile di cura e di gentilezza, per essere anche noi altrettanto attenti alle persone attorno a noi. “Pensiamo alla gentilezza di Dio! Così si comporta l’amore fecondo di Dio. Ed è qualcosa che, in un certo modo, possiamo sperimentare anche tra di noi, ad esempio quando tra amici, fidanzati, sposi, genitori e figli, si è delicati, si è rispettosi, prendendosi cura degli altri con gentilezza”.
Il racconto della nascita di Gesù, che solo l’evangelista Luca ci propone, si caratterizza per sottolineare la discontinuità con cui Dio si manifesta, rispetta alla mentalità comune delle persone.
Tutti constatiamo la riduzione del numero delle persone che partecipano alla messa, e la cosa emerge con maggiore evidenza nei giovani, e molte sono le analisi sociologiche che cercano di motivare questa disaffezione, questo allontanarsi delle persone dalla Chiesa (non solo quella cattolica). E molte delle osservazioni che emergono hanno effettivamente un loro fondamento, e richiedono una revisione della vita della Chiesa (l’attenzione alle donne, alla logica del potere vissuto nel clericalismo, alla poca attenzione alle situazioni dei singoli che molto spesso si allontanano da quella che abbiamo sempre definito come la normalità che dovrebbe invece essere seguita)… e il Sinodo che il papa ha sollecitato nella Chiesa vorrebbe andare incontro proprio a questa situazione di passaggio.
Forse effettivamente l’attuale contesto ci chiede di guardare con occhio attento anche agli avvenimenti della nascita di Gesù per scorgervi uno stile effettivamente alternativo, proposto non per differenziarci semplicemente, ma per sottolineare qualcosa che forse non abbiamo abbastanza considerato, soprattutto dal punto di vista educativo!
Il Dio di Gesù non è un Dio preoccupato di tutelare dal fallimento o evitare i rischi, anzi sembra proprio fare il contrario! Il colloquio con Maria ci fa intuire la sollecitazione ad assumersi delle responsabilità grandi non rassicurandola descrivendo tutto quello che le sarebbe accaduto (vediamo in più occasioni come Maria resta perplessa di fronte a quello che accade!), ma offrendole una chiave interpretativa solida per ogni avvenimento, anche doloroso e faticoso. Maria cresce come donna non perché Dio le evita le difficoltà, ma perché le permette di trovare anche nella fatiche educative, nei fallimenti, nelle incomprensioni occasioni per amare meglio e di più. Dio non ha voluto una donna perfetta, forse noi l’abbiamo poi costruita come tale, ma una donna semplice del suo popolo. In contrasto con la mentalità dell’epoca Dio ha scelto una giovane ragazza per iniziare una storia di liberazione del suo popolo. Non si è presentato come un Dio che nega la libertà alla donna per dimostrare la sua superiorità, chiedendole semplicemente di obbedire a quello che aveva deciso, ma le ha offerto l’opportunità di qualificare la sua vita e di renderla bella davanti a tutti.
Anche la nascita di Gesù è presentata in un modo tale che sembra anche toglierla dalla sottomissione e dal dominio classico al marito, la presenta indipendente e coraggiosa in una scelta che sicuramente non seguiva i canoni dell’epoca, e che anzi l’avrebbe posta in una situazione di disonore e disprezzo!
L’alternativa offerta da Dio con la nascita del Cristo è effettivamente una presa di distanza da tante cose che possono chiudere alla novità che invece Gesù voleva portare. Il bambino Gesù nasce in una famiglia dove la percezione del fallimento rispetto alle regole consuete era abituale, non solo per Maria ma anche per Giuseppe. L’esperienza concreta di contrastare la volontà di dominio, di possesso, e la capacità di affrontare il fallimento e la delusione, hanno consolidato un’identità forte in Maria e in Giuseppe che hanno educato con gli stessi criteri anche il bambino Gesù.
Nascendo bambino è cresciuto forte perché ha saputo negare spazio alla violenza, alla volontà di essere al centro di tutto, di voler controllare tutto e dominare (magari con metodi subdoli) sulla vita degli altri, plagiandoli o costringendoli con metodi subdoli o violenti. L’amore che ne esce risulta un amore libero e liberante, capace di rendere forti di fronte alle avversità, capace di assumersi la responsabilità dell’altro e della vita di ogni persona, specie se sottomessa o impoverita.
In un contesto dove la ricerca del proprio interesse porta a squalificare la vita degli altri con l’unico scopo di esaltare se stessi, dove si costruisce la propria esistenza sulle ceneri di quella degli altri, il nostro stile di vita deve essere coraggioso e alternativo. Il bambino Gesù ci sostenga in questa responsabilità che abbiamo di fronte al mondo e alle nuove generazioni.
PREGHIERE DEI FEDELI
Vieni Signore Gesù a nascere nel cuore della Chiesa perché, con la guida di Papa Francesco, sappia portare il tuo Amore ad ogni persona, senza distinzioni. Preghiamo
Vieni Signore Gesù a nascere nel cuore dei governanti perché depongano le armi, sappiano aprirsi al dialogo e alla Pace e si impegnino per il rispetto di ogni persona e del creato. Preghiamo
Vieni Signore Gesù a nascere nelle nostre famiglie affinché in esse regni l’ascolto, l’educazione, la reciproca comprensione e il perdono. Preghiamo
Vieni Signore Gesù a nascere nel nostro cuore affinché il povero, il malato e ogni bisognoso nel corpo e nello spirito non si senta solo, ma attorniato da gesti di conforto e aiuto. Preghiamo
Vieni Signore Gesù a nascere nel cuore di ogni maschio violento perché comprenda che la donna non è una proprietà, ma una persona da amare e rispettare. Preghiamo
Vieni Signore Gesù a nascere nel cuore del giovane e dell’anziano perché l’esperienza e la saggezza degli anziani aiutino i più giovani a guardare al futuro con speranza e responsabilità. Preghiamo
Vieni Signore Gesù a nascere nelle nostre Comunità Pastorali perché ogni attività sia caratterizzata da Spirito di accoglienza e collaborazione. Preghiamo
In questo giorno di Natale, Ti preghiamo perché in Medio Oriente sia raggiunta una convivenza possibile che veda israeliani e palestinesi vivere insieme, nella giustizia e nel rispetto dei reciproci diritti.
Ti preghiamo in particolare, o Signore, per le nostre sorelle e i nostri fratelli ebrei, per quelli che vivono in Israele, e per quanti vivono in Italia e nella diaspora. Nel momento in cui sono chiamati a decidere del loro futuro, ti chiediamo di liberare i loro cuori dalla paura e dalla disperazione.
Ti preghiamo e affidiamo alla tua misericordia le nostre sorelle, i fratelli, le bambine e i bambini palestinesi e ti chiediamo di guidare e sostenere tutti coloro che hanno il potere di decidere, affinché fermino morti e distruzioni.
Dai a tutti e a tutte la fiducia necessaria a percorrere la via del dialogo, della riconciliazione, della non violenza. A tutti dona la tua Pace. Preghiamo.