I Domenica di Avvento
3 dicembre 2023
Dal Vangelo secondo Marco (13,33-37)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
33State in guardia [osservate con attenzione], vegliate [dormite sul campo], perché non sapete quando sarà il tempo [kairòs]. 34E come un uomo partito in viaggio [espatriato] che ha lasciato la sua casa e ha trasmesso l’autorità ai suoi servi, a ciascuno il suo lavoro, e ha comandato al portinaio di stare sveglio. 35Rimanete dunque svegli: non sapete infatti quando verrà il Signore della casa, se a sera tardi o a mezzanotte, al canto del gallo o al mattino! 36Che venendo all’improvviso, egli non vi trovi addormentati! 37Ciò che dico a voi, lo dico a tutti: state svegli!”.
L’anno liturgico anticipa quello solare nel suo inizio, e oggi siamo quindi invitati a guardare con sguardo fiducioso il tempo che ci sta dinnanzi. La liturgia però anziché farci guardare al passato nella speranza che il futuro sia migliore, come facciamo ogni primo gennaio, ci orienta lo sguardo alla fine dei tempi, all’obiettivo del nostro vivere, per permetterci di valutare con maggiore definizione come impostare la nostra vita e il nostro futuro. Già le domeniche passate ci hanno introdotto a questo sguardo però sottolineando il redde rationem, la consapevolezza cioè che, nel dialogo finale col Cristo, apparirà con chiarezza come abbiamo saputo giocare la nostra vita! Il brano di oggi, tratto dal Vangelo secondo Marco che ci accompagnerà durante quest’anno, sottolinea piuttosto l’atteggiamento con cui affrontare la vita. Il rapporto CENSIS di quest’anno indica la situazione dell’Italia definendola come un Paese di “sonnambuli” spaventati, inermi di fronte alle paure sul futuro, rassegnati di fronte ad un irrimediabile declino, in conseguenza dei cambiamenti climatici e dei disastri che ne conseguono, paura per la crisi economica e lo svilupparsi di conflitti a cui non saremo capaci di far fronte. Pesa l’invecchiamento della popolazione e il sempre più vistoso calo della natalità e la fuga dei giovani -spesso laureati- dall’Italia. Le reazioni a questo sono il desiderio di ricercare la felicità nelle piccole cose, nel tempo dedicato a se stessi, alle relazioni personali. Questo sguardo sociologico ci permette di dare il giusto valore alle parole del Vangelo di oggi. Vediamole con maggiore profondità! “Fate attenzione” si potrebbe meglio con “osservate con intelligenza”, uno sguardo intenzionale senza fermarsi alla superficialità. Un po’ come Gesù che in mezzo alla folla riconosce che una persona l’ha toccato col desiderio d’essere guarita, e desidera incontrare proprio quella donna! Altra parola “vegliate” la parola nasce dalla veglia dei pastori nei campi, un dormire con le orecchie ben aperte, potremmo immaginarlo come il sonno di una mamma che è comunque attenta a qualsiasi rumore che il figlio piccolo può emettere per intervenire prontamente. Non sapete il “momento”… inteso come l’occasione che si presenta e che va presa al volo perché non si ripresenterà uguale, altrimenti è come perdere il treno, e passato il santo passato il miracolo! Direi che solo prendendo queste prime parole possiamo avere degli spunti interessanti per la nostra vita. Prendendo atto che siamo in un contesto che ci rende sonnambuli spaventati, come cristiani dobbiamo essere capaci di reagire facendo attenzione a ciò che è importante secondo la logica del Cristo: i piccoli, gli esclusi, quelli che allontaniamo (giovani, stranieri, anziani)… perché è il loro punto di vista quello che può darci le dritte giuste per agire oggi saggiamente. Diversamente, guardando al nostro tornaconto, effettivamente risultiamo rassegnati ad un destino di declino, e facciamo di tutto per sgomitare a scapito degli altri! Come cristiani dovremmo vegliare dando ascolto ai piccoli segni di vita attorno a noi. Diversamente resteremo agitati dal turbinio delle immagini e delle proposte che ci vengono presentate capaci solo di distrarci dal vero obiettivo della vita. (Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce!). Riconoscere il momento. Parlando con alcuni genitori che raccontavano la loro esperienza di relazione con i figli e con il coniuge, riconoscevano come troppo spesso l’agitazione per le tante cose da fare, per il lavoro, per la paura di non fare abbastanza per i figli… li metteva nella condizione di non creare e cogliere il momento favorevole per un dialogo costruttivo con chi si ama e fa parte della famiglia.
Questo percorso di Avvento, in attesa del Signore che si fa presente in mezzo a noi, ci aiuti ad essere persone capaci di orientare l’attenzione, di allertarsi per le situazioni importanti, per così approfittare di ogni situazione che si presenta per farne l’occasione di una opportunità per passare da persone sonnambule e spaventate, ad un popolo coraggioso e lungimirante.
PREGHIERE DEI FEDELI
Signore Gesù, alle volte ci comportiamo come il dormiente, e siamo indifferenti a tutto e a tutti. Fa’ che questo cammino di Avvento sia l’occasione per aprire finalmente gli occhi verso il mistero della tua nascita e verso i bisogni del prossimo. Preghiamo
Oggi, Gesù, ci esorti a vegliare perché quando arriverà il Signore della casa e non ci trovi addormentati: addormentati nei nostri peccati, nelle nostre menzogne, nei nostri egoismi, nelle nostre vanità. La tua Parola ci aiuti a vigilare sui nostri desideri affinché si avvicinino ai desideri dei nostri fratelli, divenendo così desideri di pace, di condivisione, di vicinanza. Preghiamo.
Padre Santo, ti preghiamo per papa Francesco che hai chiamato a guidare la tua Chiesa, sostienilo e donagli salute, affinché possa svolgere la sua missione con serenità e coraggio. Preghiamo.
È in corso a Dubai la COP28, conferenza delle Nazioni Unite sul clima. Uniamo le nostre preghiere affinché i leader mondiali abbiano il coraggio di scelte radicali, adeguate alla situazione critica del pianeta, capaci di ricostruire l’armonia tra i popoli e con il creato. Preghiamo
In Terra Santa si è appena concluso un momento di tregua fra Palestinesi e Israeliani. Padre Santo, i capi di stato orientino i loro sforzi per un cessate il fuoco definitivo e una continuativa apertura agli aiuti umanitari. Si incontrino per trovare, in un dialogo rispettoso, una soluzione di pace definitiva tra i popoli della Regione. Preghiamo.
Spirito Santo, ti presentiamo tutti i malati soprattutto quelli terminali, affinché il personale medico, gli infermieri e i famigliari, possano sostenere e accompagnare i loro cari in questa delicata fase della loro vita. Preghiamo.