Natività della Beata Vergine Maria – 8 Settembre 2024

di | Settembre 7, 2024

Natività della Beata Vergine Maria

8 settembre 2024

Dal Vangelo secondo Matteo (1, 1-16. 18-23)

1Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 2Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, 4Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, 5Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6Iesse generò il re Davide.

Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, 7Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, 8Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9Ozia generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 10Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.

12Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, 13Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, 14Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15Eliùd generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele,

che significa Dio con noi.

 

Storicamente non è possibile sapere la data esatta della nascita di Maria, come per altre datazioni (pensiamo al Natale) si tratta di un adattamento (felice transignificazione) di altre festività già presenti nel mondo pagano, nel nostro caso probabilmente la conclusione dell’estate del tempo dei raccolti (e la festa della Immacolata Concezione, il 7 dicembre, è posta appunto nove mesi prima!). I vangeli apocrifi (che eccedono a quelli ritenuti canonici, cioè essenziali per conoscere la vita di Gesù come rivelatore del Padre) ci ricordano, per colmare i silenzi delle narrazioni evangeliche, che i suoi genitori erano Gioacchino ed Anna.

È una delle più antiche feste mariane, celebrata a Gerusalemme fin dal IV secolo, e poi dal VII secolo in occidente, con papa Sergio I, papa di origine siriaca.

Il riferimento a Maria da parte del popolo cristiano è stato una necessità che si presentava di fronte alla difficoltà da parte della povera gente di leggere la Bibbia e di pregare con i Salmi e con i Vangeli, come facevano i preti e i religiosi. Lo stesso Rosario è sorto proprio come sostituto alla preghiera dei chierici che pregavano tutti i giorni con i 150 salmi, sostituiti dalle 150 Ave Maria. Maria riportava poi all’interno della fede quella prospettiva femminile che la fede trinitaria oscurava in qualche modo. Pensiamo come ad esempio lo Spirito Santo che in ebraico è un termine femminile, mentre in italiano è maschile, pur presentando molte caratteristiche materne.

Il riferimento a Maria è poi stato spesso posto in parallelo con la Chiesa, vedendo il lei l’immagine della Chiesa appunto (pensiamo alla lettura della presenza di Maria ai piedi della croce secondo il quarto vangelo di Giovanni, dove l’affidamento al discepolo che Gesù amava, era collegato all’idea del discepolo affidato alla Chiesa e viceversa: “Donna ecco tuo figlio”; e rivolto al discepolo: “Ecco tua madre!”).

La riflessione successiva ha poi posto Maria associandola al Figlio, sottolineandone i privilegi, arrivando anche ad alcune esagerazioni, come quella che ha portato alcuni a definire Maria come corredentrice dell’umanità. Una modalità utilizzata da alcuni gruppi di fedeli per prendere le distanze dalla modalità ufficiale, istituzionale di proporre la fede, per costruirsi un culto parallelo, più facilmente addomesticabile e praticabile.

Più recentemente la figura di Maria è vista in se stessa come donna, evitando quelle esagerazioni che ostacolano anche il dialogo ecumenico. Si mette quindi in risalto la sua condizione concreta di donna che ha camminato nella fede, con i suoi dubbi, con i momenti in cui non riusciva a comprendere il disegno di Dio nella vita di suo figlio Gesù (pensiamo allo smarrimento quando si è fermato al tempio a 12 anni); ma anche la sua scelta consapevole e coraggiosa nel chiedere che si compia in lei la Parola ascoltata di Dio tramite l’angelo Gabriele. La sua disponibilità a meditare gli avvenimenti che risultavano di primo acchito incomprensibili (le scelte di vita di Gesù, per cui era andata con i parenti a prenderlo per riportarlo a casa…). In fin dei conti se ne risaltano le caratteristiche della discepola di Cristo che non è beata perché madre di Gesù, ma perché ha saputo ascoltare e mettere in pratica la Parola (“Chi è mio madre e mio fratello? Chi ascolta e mette in pratica la Parola!”).

Ne emerge una donna che ha dato il suo consenso attivo e responsabile, dove la verginità per risaltare l’intervento di Dio, non la chiude allo stato di vita matrimoniale; donna che ha affrontato l’esilio, la povertà, la sofferenza… ma che ha saputo vivere nella speranza che “il Signore ha fatto grandi cose, ha rovesciati i potenti ai troni, ha innalzato gli umili…” come ci narra il Magnificat. Ricordare dunque la sua natività ci sostiene nel vivere la speranza di fronte alle situazioni di angoscia; la comunione di fronte all’isolamento; la pace di fronte al turbamento e alla violenza; la gioia e il gusto per la bellezza di fronte al tedio e alla noia; nel coltivare prospettive di vita di fronte a quanto appare come foriero di sola morte…

Meditare sulla maternità di Maria ci permetta di renderci conto di quanto la Chiesa ha perso e perde non coltivando l’attenzione alle donne, e lo Spirito ci indichi il modo migliore per rendere attraente l’amore di Dio per tutti.

 

PREGHIERE DEI FEDELI

Per la Chiesa di Dio: di fronte alle gravi e talvolta drammatiche crisi che minacciano il futuro dell’umanità, sappia –sull’esempio di Maria- accogliere con responsabilità gli appelli dello Spirito. Preghiamo:

Per il viaggio del Papa in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor-Leste e Singapore: perché siano accolte le sue esortazioni a non stancarsi di costruire una civiltà della pace, percorrendo le strade del dialogo, e seminando ovunque fiducia e amore. Preghiamo:

Per tutto il popolo cristiano: promuovendo la salvaguardia della dignità di ogni vita umana e del creato, impari ad apprezzare sempre più la Parola di Dio, per testimoniarla in una vita ricca di saggezza e fraternità. Preghiamo:

Per i genitori cristiani: insieme ai nonni, educhino i figli alla fede e al coraggio della testimonianza, siano ponti tra le generazioni, presentando la bellezza del condividere lo stile di vita del Cristo, come ha saputo fare Maria. Preghiamo:

Per le popolazioni oppresse dalle violenze e dalla guerra: l’ascolto del dolore e della sofferenza di queste persone converta il cuore dei governanti nel ricercare vie di riconciliazione e di pace. Preghiamo:

Per noi riuniti nella celebrazione del sacrificio eucaristico: il dono d’amore ricevuto rinsaldi la nostra fraternità, ci ponga in ascolto di chi è nel dolore, elimini in noi la violenza, e accresca la volontà di perdono. Preghiamo: